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28 November 2017

Flora intestinale: cos'è a cosa serve e come possiamo proteggerla

Cos’è la flora intestinale

La flora intestinale, meglio conosciuta con il suo nome completo, flora batterica intestinale, è un insieme di microrganismi, tra cui batteri (in prevalenza), funghi e protozoi, il cui compito è quello di mantenere l’equilibrio dell’ambiente in cui vivono e, di conseguenza, apportare benefici a tutto l’organismo.
Nella flora intestinale convivono in perfetto equilibrio batteri patogeni e non patogeni; in caso questo equilibrio venisse alterato gli organismi nocivi potrebbero prendere il sopravvento, causando una serie di problemi, più o meno gravi, al nostro organismo. 

A cosa serve la flora intestinale

La flora batterica intestinale è una delle più importanti armi, deputate alla difesa dell’intero corpo; è una barriera di protezione contro gli agenti patogeni e garantisce il buon funzionamento del sistema immunitario e della mucosa intestinale. Oltre a compiere una fondamentale azione di difesa e di rafforzamento (stimola la produzione di linfociti), la flora intestinale si occupa di completare il processo di digestione attraverso  la fermentazione, di assorbire minerali e altri importanti nutrienti e di espellere scorie e tossine. Stiamo parlando di un elemento essenziale per il nostro benessere psicofisico, che non dovremmo mai trascurare; ecco perché è importante conoscere, sapere come funziona, come preservare, ed eventualmente ristabilire, la flora intestinale.

Diarrea, dolori addominali e gonfiore di pancia sono i classici sintomi che accompagnano un’alterazione della flora batterica intestinale. Come sappiamo bene, prevenire è meglio che curare, e il modo migliore per preservare l’equilibrio tra i microrganismi dell’intestino è quello di mantenere una sana alimentazione, ricca di sostanze nutrienti, come i prebiotici e i probiotici. Questi ultimi sono organismi viventi, fondamentali per l’efficienza del processo digestivo, grazie alla produzione di acidi grassi a catena breve, che hanno il compito di ridurre il pH nell’intestino, rendere più morbide le feci e ridurre la produzione di metano. Possiamo trovarli nello yogurt, nei crauti, nel miso, nel kefir, nella pasta madre e nei fermenti lattici. I prebiotici sono per lo più fibre e svolgono un compito importante, perché rappresentano il nutrimento dei probiotici; ne sono ricchi gli asparagi, i legumi, l’aglio, la frutta secca (noci in particolare) e l’avena. L’alimentazione assume quindi un ruolo fondamentale: per mantenere il giusto equilibrio della flora intestinale, non devono mancare fibre e vanno limitati i consumi di carne e di zuccheri: la prima scatena una proliferazione di batteri di putrefazione, mentre i secondi favoriscono processi di fermentazione, che nel tempo alterano la flora batterica, indebolendo le difese immunitarie e causando problemi di digestione. 

Un apporto sostanzioso di prebiotici e probiotici serve a creare una base di batteri buoni, che si occupano di difendere la nostra flora intestinale dagli attacchi dei batteri patogeni.