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11 October 2016

Alito cattivo? Il rimedio naturale.

Una disfunzione medica ma anche un grande problema sociale

“Il mio amico si è fermato e sta scalciando un sasso, lui non ha una donna perché ha l'alito cattivo, soffre un po' di tenerezza e parla con se stesso”.
Così cantava Claudio Baglioni nel 1977 nella canzone Quante Volte.

E chissà quante volte qualcuno si è ritrovato in quella strofa, così dura e così vera, di un amore negato subito dopo un bacio che doveva essere l’inizio. Perché i recenti studi hanno evidenziato come il 50 per cento della popolazione mondiale sia affetta da alito cattivo. Proprio così, la metà del mondo. E l’alitosi è un disturbo che non conosce età, né sesso, non ha un identikit cui rispondere e si può manifestare in diversi modi e soprattutto per diverse cause.

La motivazione principale dell’alitosi è solitamente rappresentata da problemi di digestione. Talvolta è invece la punta dell'iceberg, cioè è il campanello di allarme per una malattia ben più grave che coinvolge il fegato o il tratto gastrointestinale.

Nella sua forma più diffusa, che magari è quella temporanea, l’alito cattivo, più che rappresentare una disfunzione medica è un grandissimo problema sociale.
Le relazioni interpersonali sono la base delle norme sociali della nostra società, per questo, un soggetto affetto da alitosi può essere portatore di seri problemi relazionali che lo possono condurre perfino all’isolamento.
ORIGINE DEL PROBLEMA
Le cause dell’alito cattivo sono numerose e vanno dalla banale ingestione di alimenti particolari, come l'aglio e la cipolla, a vere e proprie patologie. Più spesso, però, l'alitosi riflette un problema locale: denti cariati o affetti da piorrea, così come una cattiva igiene orale. Questo sgradevole sintomo è causato dal ristagno interdentale di residui alimentari degradati dai batteri della placca, un dente cariato, ad esempio, può trasformarsi in un piccolo serbatoio di detriti alimentari, che come tutte le sostanze organiche in via di decomposizione producono cattivi odori.

TRE TIPI DI ALITOSI
L’alitosi transitoria, fisiologica o parafisiologica, è quella tipica di alcuni momenti della giornata e legata ad azioni particolari. L’alitosi persistente, invece, è legata all’esistenza di patologie sistemiche, oppure, più frequentemente, del cavo orale. Un terzo tipo riguarda la costante paura di avere l'alito cattivo e prende il nome di pseudoalitosi o alitofobia.

ALITOSI PERSISTENTE
Ci soffermiamo su questa a cominciare da una convinzione errata: molte persone ritengono che l’alito cattivo dipenda da patologie dell’apparato digerente e che proprio per questo non ci sia nulla da fare. Beh, solo l’1% degli individui affetti da alitosi hanno problemi a livello del sistema digerente. L’alitosi da cause gastriche è molto rara e richiede un funzionamento errato del cardias, lo sfintere che separa lo stomaco dall’esofago, con reflusso esofageo.

Le malattie sistemiche in grado di provocare alitosi sono:
  • Il diabete mellito;
  • L’insufficienza renale cronica;
  • Epatopatie gravi per l’alterazione dei normali equilibri metabolici;
  • Più frequentemente delle altre malattie, quelle otorinolaringoiatriche, sinusiti e tonsilliti ad esempio, possono comportare alito sgradevole per la presenza di essudato e colonie batteriche nel cavo orale o in zone che comunicano con questo.

La consapevolezza di questa disfunzione e i problemi che ne possono scaturire, pone la gente in una condizione di attenzione e ricerca delle soluzioni al problema. Ecco perché vi suggeriamo di affrontare l’alitosi con CB12, un rimedio naturale che trovi in farmacia.

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